Archive for the ‘Grammatiche’ Category

sondaggio di facebook

Thursday, November 10th, 2022

questa mattina facebook propone questo sondaggio “a poche persone”, fra cui un suo iscritto decennale poco attivo, guardingo nel suo impiego del medium faccialibro che ritorna, ogni tanto, come da un vecchio amore passato ma mai sopito, un pensiero latente, qualche volta, che succede sempre qualcosa, è purtuttavia un’apparenza di costanti eventi in corso, cose che accadono nella vita reale sono preannunciate , ci vai se vuoi scoprire cosa c’è in giro – il mezzo d’una vita preselezionata e filtrata, preventivamente quanto regolarmente

ecco cosa chiede facebook nel suo sondaggio per pochi; le risposte non si riuscivano a copincollare; gli asterischi sono le stelle di facebook

Nel complesso, quanto ritieni soddisfacente la tua esperienza su Facebook? *

Se potessi decidere cosa migliorare su Facebook, cosa sceglieresti? *

Quanto è importante Facebook per rimanere in contatto con: *

Amici più stretti e familiari

Conoscenti

Celebrità e altri personaggi pubblici
Estremamente importanteMolto importantePiuttosto importantePoco importantePer niente importante

 

Cosa pensi del numero di amici che hai su Facebook? *

Che grado di controllo delle tue informazioni personali senti di avere su Facebook? *
Quanto è affidabile il funzionamento di Facebook (ad esempio assenza di errori, bug o ritardi)? *
Quanto è facile o difficile usare Facebook?
In generale, quanto è utile Facebook? *
In generale, quanto è divertente Facebook? *
n generale, quanto è degno di fiducia Facebook? *
Indica quanto sei d’accordo con la seguente affermazione: Facebook tiene ai suoi utenti. *
Indica quanto sei d’accordo con la seguente affermazione: Facebook è positivo per il mondo e i suoi abitanti. *
Quanto valore ti offre l’utilizzo di Facebook? *
Comunicaci qualsiasi commento aggiuntivo relativo alla tua esperienza su Facebook (facoltativo).
Comunicaci la tua opinione in merito a questo sondaggio (facoltativo).
Grazie!
Grazie per aver scelto di partecipare a questo sondaggio. La tua opinione ci aiuterà a migliorare Facebook.
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le domande si susseguono una in capo all’altra prima che si possa meditarle in una sequenza di senso: perchè mi vengono poste queste domande? quale logica vi è dietro? quale tipo di profilazione emerge dalla sequenza di risposte che esprimo? inviato

Grammatica demografica

Tuesday, September 28th, 2021

“La mia realtà mi elimina, non dite che è colpa mia”
Smart Cops, Realtà Cercami, 2012

“Ascoltando” la lezione di demografia sociale di giovedì mattina, registrata su Panopto e gentilmente resa fruibile dalla prof che, per far lezione, pendola ogni volta fra Milano e Bologna – e ritorno. Per leggere delle slides che introducono alla terminologia della materia. Senz’altro noiosa, indubbio, ma c’è qualcosa di più, o almeno – in qualche modo – pare trasparire qualcosa di altro. Ogni cosa è detta come non potesse essere altrimenti, e un filo sottile come lega la noia che suscita e l’accettazione della sua naturale ovvietà: le generalizzazioni frequenti, la tendenza ad assolutizzare, la lingua si schiaccia e s’appiattisce mostrandosi come al servizio dei dati. La voce dell’insegnante, estremizzando, pare poco più che il collante che unisce i puntini incolonnati che puntellano ciascuna slide, ché del resto legge le parole già dette, già scritte sulla slide. Non c’è sorpresa, non c’è veramente qualcosa di più, qualcosa in più.

Tante questioni corollarie possibili contornano questa frequenza a-sincrona e forzosa che il piano di studi impone anche a chi, potesse, non sarebbe qui [ma poi, qui dove?]. Ritorneranno…

La graduale scomparsa dei tempi (congiuntivo, passato semplice, imperfetto, forme composte del futuro, partecipa passato…) dà luogo a un pensiero al presente, limitato al momento, incapace di proiezioni nel tempo.
La generalizzazione del tu, la scomparsa delle maiuscole e della punteggiatura sono altrettanti colpi mortali portati alla sottigliezza dell’espressione.
Cancellare la parola ′′ signorina ′′ non solo è rinunciare all’estetica di una parola, ma anche promuovere l’idea che tra una bambina e una donna non c’è nulla.
Meno parole e meno verbi coniugati sono meno capacità di esprimere le emozioni e meno possibilità di elaborare un pensiero.
Studi hanno dimostrato che parte della violenza nella sfera pubblica e privata deriva direttamente dall’incapacità di mettere parole sulle emozioni.
Senza parole per costruire un ragionamento, il pensiero complesso caro a Edgar Morin è ostacolato, reso impossibile.
Più povero è il linguaggio, meno esiste il pensiero.
La storia è ricca di esempi e gli scritti sono molti di Georges Orwell in 1984 a Ray Bradbury in Fahrenheit 451 che hanno raccontato come le dittature di ogni obedienza ostacolassero il pensiero riducendo e torcendo il numero e il significato delle parole .
Non c’è pensiero critico senza pensiero. E non c’è pensiero senza parole.
Come costruire un pensiero ipotetico-deduttivo senza avere il controllo del condizionale? Come prendere in considerazione il futuro senza coniugare il futuro? Come comprendere una temporanea, un susseguirsi di elementi nel tempo, siano essi passati o futuri, nonché la loro durata relativa, senza una lingua che distingua tra ciò che sarebbe potuto essere, ciò che è stato, ciò che è, cosa potrebbe accadere, e cosa sarà dopo che ciò che potrebbe accadere? Se un grido di raduno dovesse farsi sentire oggi, sarebbe quello rivolto a genitori e insegnanti: fate parlare, leggere e scrivere i vostri figli, i vostri studenti, i vostri studenti. Insegna e pratica la lingua nelle sue forme più svariate, anche se sembra complicata, soprattutto se complicata. Perché in questo sforzo c’è la libertà. Coloro che spiegano a lungo che bisogna semplificare l’ortografia, scontare la lingua dei suoi ′′ difetti “, abolire generi, tempi, sfumature, tutto ciò che crea complessità sono i becchini della mente umana. Non c’è libertà senza requisiti. Non c’è bellezza senza il pensiero della bellezza “.

(C. Cleave, trovata per caso, in giro sul web)